Atelier

Personalmente amo tutta l’arte, provo piacere guardando un dipinto di Paul Klee o entrando in una chiesa gotica. Il piacere è una necessità benefica, attraverso la quale si foggiano lo spirito, il gusto e il discernimento di sé stessi per ogni età dell’arte. Ho conosciuto persone e pittori che, affascinati da un particolare movimento artistico, limitano la propria visione e il loro “fare”. Io sono convinto che ogni classificazione artistica come movimento sia il punto di partenza di sé stesso. Chi è convinto di aver “visto” tutto, in realtà ha solo guardato. Ricordo un disegno eseguito da Goya quasi ottantenne, dal titolo :

“Aun Aprendo” (Imparo ancora )

 


Dipinti:


Tempere all’Aceto:

Nelle tempere la preparazione dei colori avviene mescolando i pigmenti ( colori in polvere ) utilizzando un “liquido” come legante ( colla, gomma arabica, uovo, aceto … );
in base a quest’ultimo le “tempere” si diversificano in tempere grasse o magre, tempere all’uovo o all’aceto …

La tempera all’aceto, cosi’ come le altre, ha origini antiche;
fu usata da Etruschi e Romani, utile ai Bizantini nella realizzazione delle icone ma, ebbe il suo massimo fulgore durante il periodo rinascimentale che, di queste opere, è ispirazione di tecnica e soggetti.


Chine a Tratto:

Nel disegnare o nel dipingere capita che l’idea pensata subisca diverse metamorfosi rivelando all’artista un risultato inaspettato. Nella china a tratto, il travaglio interno avviene prima della lunga esecuzione e non dà spazio a ripensamenti. L’inchiostro esige un’idea chiara ed una tecnica precisa, a volte servono disegni preparatori per non trovarsi davanti ad un risultato che non regge la visione finale. A differenza delle varie tecniche d’incisione, la china a tratto partorisce un sol figliolo, che resta prezioso e unico, fermo al giudizio del tempo.


Photograph:

Finalmente qualcosa di nuovo, dove l’idea fa da supporto alla ricerca e alla sperimentazione.
I lavori presentati come “Photograph” sono una sorta d’identificazione della personalità versatile dell’artista.
La fotografia diventa il punto di fuga dell’immaginazione e del pensiero dotto.
Ferrario, attraverso lo studio minuzioso dell’immagine fotografica, riesce a renderli unici e preziosi, costringendo l’osservatore ad una lettura attenta e all’analisi della soluzione pensata.

Ferrario ha saputo coniugare creatività e fotografia e poi trasformare l’immagine ( pretesto ) in un’elaborata, ironica e sofisticata opera d’Arte.

 

Elena Gaya Ruiz


La sollecitudine è l’ospite abituale e costante nei lavori di Luigi Ferrario.
Le sue “ Photograph “ sono l’equazione tra l’immagine e il sogno.
Queste opere sono chiara testimonianza del talento, dell’ironia e della cultura; non di un pittore ma di un’ artista degno di nota.

Fabio Bianchi


Osservando le ” Photograph ” di Ferrario, non capisco perché le compagnie pubblicitarie non si avvalgano della sua fantasia e creatività. Un’artista di notevole interesse, che eleva e risolleva lo spirito.

 

Mauro Debon